“Dante come lo vorrei”. Questo il titolo del progetto, promosso dal MIUR, che ha visto studenti protagonisti alle Giornate di studio sull’insegnamento di Dante e de La commedia a scuola e all’università, svoltosi a Siena dal 27 al 28 marzo. Il nostro Liceo insieme a tante altre scuole provenienti da varie regioni d’Italia ha partecipato alle due giornate di studio in cui si è discusso del valore e della praticabilità scolastica delle opere di Dante, tra tutte la Commedia. Dario Colajanni e Ferdinando Ruiz, Irene Di Maio e Lucrezia Di Guardo della classe 5D, accompagnati dal loro docente di Italiano Prof. Carmelo Napoli, hanno presentato due diverse tipologie di lavori.
Il primo consisteva nella riscrittura creativa dal titolo “L’ incomunicabilità”, una piccola lettura del viaggio di Dante, alla luce della “Trilogia degli Antenati” di Italo Calvino. Il racconto, composto con uno stile che imita il modo di scrivere tipico di Dante, nei limiti della prosa e delle lingue moderne esalta l’aspetto antropologico della Commedia come enciclopedia di tipi umani, di personaggi e di caratteri. Dante, infatti, esalta vizi e virtù degli uomini e vi si accosta per cercare la propria redenzione ed espiare il peccato. Così gli due studenti si accostano ai tre personaggi della Trilogia per cercare risposte, per parlare della realizzazione e della frammentazione dell’uomo contemporaneo.
Con il secondo lavoro, invece, è stata realizzato una presentazione multimediale intitolata “Per Dantem”, volta ad evidenziare l’impatto della Commedia sulla cultura italiana e straniera. Si tratta di un excursus attraverso i secoli a partire dal 1300 fino alla contemporaneità, caratterizzato dall’analisi e dalla sovrapposizione di alcuni testi. In particolar modo ci si è soffermati sul ‘900, secolo in cui la Commedia diviene un punto di riferimento in situazioni drammatiche quali la Prima Guerra Mondiale e le persecuzioni avvenute in Russia e in Germania. La produzione è stata corredata dalla lettura critica dei testi, da un percorso artistico e dalle testimonianze di alcuni studenti che hanno parlato dell’importanza che il sommo Poeta continua ad avere nel XXI secolo.