Alternanza Scuola-Lavoro e Impresa

In un contesto globalizzato come quello odierno è imprescindibile affrontare il tema della cultura d’impresa e sensibilizzare gli studenti sull’importanza di coniugare etica ed economia. In questa prospettiva la Comunicazione UE n.681/2011 definisce la responsabilità sociale d’impresa ,intesa  come necessità di attenzionare e dare valore alle persone, al territorio e all’ambiente. Alla luce di queste considerazioni  la responsabilità economica deve affiancarsi a quella sociale. Pertanto la cultura d’impresa è cambiamento e implica l’abbandono di ogni logica legata al mero profitto.

Queste considerazioni hanno mosso  il legislatore (decreto legislativo n.112 del 3/7/17)a ridefinire l’impresa sociale avente ad oggetto lo svolgimento di attività di interesse generale ,senza scopo di lucro ma per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Impresa  e impresa sociale: motivazioni e obiettivi diversi, ma metodi e procedure simili, perché per fare impresa occorre comunque partire da un’analisi dei bisogni del territorio, dall’individuazione di un bene o un servizio che manca alla comunità, e dalla definizione del target del bene o del servizio offerto.  In entrambi i casi è poi necessario fare un’analisi attenta dei costi e dei flussi dei ricavi,  pensare a forme di finanziamento quali il crowdfunding (cioè una raccolta fondi tramite Internet), scegliere un nome, un logo, dei canali per raggiungere i destinatari del valore offerto.

Queste competenze sono quelle che stanno sviluppando gli studenti della 5C all’interno del  progetto di Alternanza Scuola-Lavoro chiamato appunto IFS – Impresa Formativa Simulata, sotto  la guida della referente prof.ssa Grasso, docente di Diritto ed Economia, e della tutor prof.ssa Reitano, docente di Inglese.

Il  progetto “Il Giardino di Scidà”, a pochi metri dalla nostra succursale di via Randazzo, ha offerto un’occasione preziosa per coniugare impresa e impresa sociale, dimostrando come da un’idea – che sarebbe potuta sembrare un sogno fino a poco tempo fa – possa nascere un progetto concreto e realizzabile, anzi realizzato!

Il progetto, presentato da un gruppo di associazioni fra cui “I Siciliani Giovani”, la fondazione Fava  e l’ARCI, ha vinto il bando emanato dal Comune per l’assegnazione di un immobile confiscato alla famiglia Santapaola vent’anni fa, e ora ne prevede la riqualificazione come centro di informazione e aggregazione.

Matteo Iannitti, 28 anni, responsabile del progetto, ha detto agli studenti: “L’importante è partire da un’idea forte, che nel mio caso è stato l’ impegno anti-mafia ma che potrebbe essere la produzione di un CD, l’apertura di un B&B, l’offerta di un servizio per i migranti”.

“Quello che ci ha colpito è stato entrare nella ‘tana’ di un grande boss, immaginarne i momenti vissuti lì” – hanno detto gli studenti al termine della visita al Giardino di Scidà. “E’ bello pensare che questi luoghi avranno una vita interamente nuova, ma che al tempo stesso raccontino quella passata”