Fin dall’antichità lasciare impresso un ricordo di sé o delle proprie azioni nei posteri è stato qualcosa che ha motivato gli uomini a dare il massimo per cercare di “essere ricordati”. È proprio da questo costante bisogno di memoria, da questo desiderio di immortalità che sono nati i classici, quelle testimonianze artistiche, letterarie, musicali o di qualsiasi altro genere che, indipendentemente a quando risalgono, riescono a rimanere attuali durante il corso dei secoli. Proprio l’importanza della letteratura, e più in generale della cultura, come strumento di “immortalità è stato il tema proposto quest’anno per la I edizione del Premio artistico letterario “Manuela Corrao”, La parola che vince il tempo, istituito dal Liceo Ginnasio Statale Mario Cutelli di Catania insieme alla famiglia Corrao.
Ma alla base di questa iniziativa c’è qualcosa di molto più profondo. Perché se è vero che l’arte e la
scrittura rendono immortali, ancora più vero è che permettono di non dimenticare. Non dimenticare la gioia di un momento felice, non dimenticare l’emozione provata durante un’esperienza unica, non dimenticare una persona speciale e fuori dal comune come lo era Manuela Corrao, che ha concluso prematuramente la sua vita terrena a Roma a luglio dello scorso anno.
Nonostante non abbiamo avuto la possibilità di incontrarla o conoscerla di persona, per noi questo concorso ha assunto un valore aggiunto, un significato che oltrepassa di molto quello di qualsiasi altro concorso. Perché questa iniziativa ha dato la possibilità di rendere onore alla memoria di una ragazza speciale, dando il massimo per realizzare un testo o un’opera artistica che potesse incarnare a pieno la gioia che ha caratterizzato l’esistenza di Manuela durante tutta la sua vita.
I lavori con cui abbiamo partecipato affrontano il tema proposto dal concorso in maniera diversa.
Da un lato un testo, più in particolare un racconto, quello di Irene Liseni, della classe IIIC, che si apre con una domanda tanto attuale quanto stimolante: “Qual è il senso di ciò che sto facendo?”
A partire da queste parole, nasce una riflessione sulla fragilità delle nostre certezze in un mondo in cui andiamo sempre di fretta e sull’importanza della parola in questo contesto, del ricordo, e dell’insegnamento che ci viene dal passato, per costruire un mondo migliore per chi verrà. La parola è vista come strumento per superare i confini del tempo. Perché è tramite questa che il ricordo di coloro che ci lasciano può rimanere vivo nel cuore di ognuno di noi.
E così, persone come Manuela non se ne andranno mai davvero, finché c’è qualcuno disposto a portare avanti il loro ricordo.
L’altro lavoro, di Riccardo Vigneri, della stessa classe, è stato presentato invece sotto forma di opera artistica multimediale, girando un video che ripercorre i luoghi principali della città di Catania, la città anche di Manuela, strettamente legati alla tradizione letteraria. Perché le tracce indelebili lasciate dalla letteratura e più in generale dalla cultura, si trovano davvero ovunque, perfino nei luoghi della nostra quotidianità che percorriamo ogni singolo giorno. E allora forse, iniziando a prestare più attenzione a ciò che ci circonda, saremo in grado di rimettere tutto in prospettiva, senza dare nulla per scontato e riequilibrando il peso che diamo a ogni cosa, in modo da trarre sempre il massimo dalle nostre esperienze di vita, così come faceva Manuela.
Entrambi i lavori, con nostra grande sorpresa, sono stati apprezzati, e per questo la commissione giudicante ha deciso di attribuire a entrambi il terzo premio per le rispettive categorie. Partecipare alla cerimonia, sia pur da remoto, alla presenza anche della nostra Dirigente, Prof.ssa Vincenza Ciraldo, è stata un’esperienza toccante che ha tradotto in realtà le riflessioni fatte all’inizio del concorso, lasciando sicuramente uno stimolo che ci porterà a partecipare nuovamente in futuro.
A volte si pensa allo studio come un obbligo e alla scuola come un’istituzione che ci viene imposta, ma iniziative come quella del premio artistico letterario “Manuela Corrao” ci spingono ad approcciarci al mondo dell’educazione in maniera diversa senza dare nulla per scontato.
Speriamo che i nostri lavori possano davvero ispirare qualcuno, e ci teniamo a ringraziare la nostra insegnante, la Prof.ssa Iannelli, perchè ci ha offerto nuovi stimoli e permesso di partecipare ad un’esperienza di tale portata, che ci ha fatto crescere mentalmente e umanamente.
Irene Liseni, Riccardo Vigneri – Classe IIIC
Brevi descrizioni prodotti dei vincitori terzo premio
Liseni racconto Concorso Corrao