Il contenuto della circolare numero è riservato.
ITALIA-GERMANIA: finalmente pareggio!
L’Europa continua a tessere fili che possano unire i suoi stati membri, e lo fa puntando sulla capacità dei giovani di scavalcare in maniera spontanea e personale i muri che spesso gli adulti innalzano fra gli stati, le culture, le persone.
E sicuramente sono stati (e spesso sono ancora) alti i muri fra Italia e Germania, fra la terra dell’approssimazione e della fantasia e la terra dell’organizzazione e dell’efficienza, con il passato a dividerci dai tempi del Sacro Romano Impero fino alla riforma protestante, e poi Hitler e Mussolini, l’emigrazione italiana in Germania, la Merkel e Berlusconi, e poi ancora il calcio…
Cinque studentesse del Liceo Spedalieri – Anna Conti e Maria Luisa Giunta (della 2ª C), Martina Giongrandi, Alice Melchiorre e Beatrice Sabato (della 3ª C), accompagnate dalla prof.ssa Anna Reitano, assieme a cinque studenti dell’IPSSAR Karol Wojtyla con la prof.ssa Anna Chiarenza – hanno colto al volo l’opportunità offerta da un Progetto Erasmus Plus e, grazie alla loro curiosità e apertura verso l’altro, hanno agevolmente scavalcato il muro che divide l’Italia dalla Germania e sono partite per Lipsia per la seconda parte del progetto che, col tema dello street food, aveva portato a Catania nel maggio scorso un gruppo di studenti tedeschi.
Il Progetto Erasmus Plus “www. weworldwide: FOODconACTION” ha scelto di portare gli studenti fuori dalle scuole e riunirli in una fattoria didattica ad alcuni chilometri di Lipsia nella ex-Germania dell’Est per una esperienza basata sul FARE assieme: impastare il pane e cuocerlo nel forno a pietra, fare passeggiate alla scoperta delle erbe medicinali, dipingere le uova pasquali secondo la tradizione dell’Europa centrale, fare il falò la sera abbrustolendo marshmallows e insegnandosi a vicenda canzoni tedesche e italiane, e infine –perché no? – fare shopping a Lipsia da Primark!
Intrecciati a queste attività, ci sono stati un workshop sul tema degli stereotipi e del pregiudizio, tenuto – per mescolare ancora di più le carte della multiculturalità! – da una studentessa universitaria marocchina residente a Lipsia, e le riunioni ogni sera per commentare assieme le attività della giornata. Se è vero infatti che il ‘fare’ mette con immediatezza assieme le persone, è altrettanto vero che solo attraverso il confronto e la riflessione comune l’azione diventa esperienza, bagaglio che ci porteremo con noi ad ogni nuovo incontro con gente altro da noi. Infatti una consapevolezza che questa esperienza ha lasciato è che le nuove generazioni hanno molte più cose che li uniscono di quante siano quelle che li dividono, per cui il FARE che gli scambi alla fine promuovono è principalmente fare amicizia.
Parafrasando quanto scritto su un murale a Berlino (Die mauer muss weg!, cioè “Il muro deve andarsene”) possiamo dire allora “I muri devono andarsene”.
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